Il Vaticano e l'Italia da Pio IX a Benedetto XVI
Sergio Romano – Longanesi – 2005 – pagg. 154
IV di copertina
La complessa vicenda dei rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica, con Roma simbolo e sede delle massime istituzioni di entrambi - un 'unicum' rispetto a ogni altro paese -, è lunga ormai quasi un secolo e mezzo. Dal dopo Cavour (la cui celebre 'formula' ha nel titolo del volume una significativa variante) a Giolitti, da Mussolini a De Gasperi fino ai nostri giorni: da Pio IX a Pio XII, da Giovanni XXIII all'attuale pontefice, Sergio Romano legge questa pagina di storia con la consueta capacità di sintesi critica, tinta qua e là di garbata ironia. Dal 1870 a oggi, non sempre il rapporto tra l'Italia e la Santa Sede è stato un modello di armoniosa collaborazione; spesso, prima e dopo il Concordato del 1929 (che chiuse ufficialmente sessant'anni di sdegnoso silenzio dei papi dopo la ferita di Porta Pia e la fine del potere temporale), si è trattato di una convivenza vissuta fra reciproche diffidenze e convenienze. Il "non expedit" di Pio IX, il patto Gentiloni, la nascita del Partito popolare, la contesa del fascismo con l'Azione cattolica, i referendum sul divorzio, l'aborto e la procreazione assistita: l'autore passa in rassegna incontri e scontri, corteggiamenti e compromessi che hanno caratterizzato il delicato confronto tra laicità e religione, in cui la delimitazione dei rispettivi ambiti è stata non di rado turbata o addirittura contraddetta da inopportune invasioni di campo. Negli ultimi anni, dopo la fine della Democrazia cristiana e l'avvento del sistema bipolare, il confine tra le due istituzioni è stato "sbadatamente attraversato con sempre maggiore frequenza", creando "un brutto intreccio... che non gioverà in ultima analisi né all'una né all'altra". Sergio Romano non offre al lettore "né conclusioni né prospettive", ma constata che l'Italia di oggi è "molto diversa da quella delle generazioni postunitarie": i maggiori statisti che ne hanno attraversato la storia non la riconoscerebbero.
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