Georges Corm
Jaca Book - 2004 - pagg. 397
Georges Corm è un noto intellettuale libanese, docente in passato di Storia del pensiero politico arabo all'Università di Beirut, che ha ricoperto numerosi incarichi di prestigio sia a livello nazionale (consigliere del governatore della Banca Centrale del Libano tra il 1980 e il 1985, Ministro delle Finanze nel governo del suo Paese dal 1998 al 2000) sia a livello internazionale (consigliere del ministro delle Finanze algerino tra il 1976 e il 1978, consulente della Banca Mondiale, dell’Unione Europea e di altre prestigiose istituzioni mondiali). In un’ambiziosa opera in più volumi cerca di delineare il complesso quadro della situazione mediorientale e dell’ininterrotta lotta tra potenze che vi si svolge fin dalla dissoluzione dell’impero ottomano. In questo secondo tomo Corm traccia quelle che sono a suo avviso le linee della preponderante egemonia statunitense nell’area. La tesi di fondo che attraversa tutto il libro è quella secondo cui non vi potrà mai essere la tanto sospirata stabilità politica fino a quando continueranno ad essere adottati due pesi e due misure nell’ambito del diritto internazionale. Solo una maggiore equità nel rispetto dei diritti di tutti gli attori implicati nel gioco e una minore ingerenza negli affari interni dei Paesi mediorientali (si pensi per esempio alla risoluzione 1559 dell’Onu che chiede il ritiro siriano dal Libano, vera “deriva del diritto internazionale” a suo avviso) potrà infatti scongiurare il pericolo di un neocolonialismo latore unicamente di ulteriori disordini e squilibri.
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